Nella scelta di un condizionatore ad uso domestico sia che ci si rechi in un negozio fisico si eseguono delle ricerche online, escono fuori una serie di sigle tecniche quali: BTU/h, Watt, Kw frigorie, dimensionamento, tipologia di gas, classe di efficienza energetica, installazione, dimensionamento, mono split, multi split e via dicendo, che non sono di facile comprensione e pertanto non consentono di scegliere consapevolmente, almeno in prima battuta, un condizionatore.

In questa stesura vedremo di capire come poterci districare in tutti questi termini tecnici, ma soprattutto stabiliremo quattro punti fondamentali, che dobbiamo tenere in considerazione per la scelta e per l'autovalutazione di qualsiasi modello mono split di condizionatore domestico.

La prima cosa da stabilire è, se il condizionatore verrà utilizzato solo per il regime di raffrescamento oppure anche per quello di riscaldamento. Il secondo punto da affrontare è il calcolo del fabbisogno termico dell'ambiente, come terzo punto, consequenziale al secondo, stabilire se la potenza termica nominale dell'impianto che stiamo scegliendo è sufficiente per il fabbisogno dell'ambiente e come quarto ed ultimo punto, stabilire l'affidabilità del marchio.

Stabilire in fase di acquisto, se il condizionatore verrà utilizzato solo per il regime di raffreddamento oppure anche come fonte primaria per il riscaldamento e di fondamentale importanza, difatti i condizionatori dotati della pompa di calore, sono in grado di raffreddare e riscaldare un ambiente, però è necessario sapere che tra i condizionatori in pompa di calore vi sono delle differenze molto importanti in termini di prestazioni, ovvero nel regime invernale, il condizionatore ha dei limiti tecnici di funzionamento. A determinate temperature esterne, potrebbe subire delle perdite di efficienza o addirittura andare in blocco.

Per determinare questo aspetto è necessario consultare le schede tecniche dei condizionatori, che sono oggetto del nostro interesse, per verificare i limiti di funzionamento durante il periodo invernale.

Per rendere chiaro cosa è necessario verificare, facciamo un esempio reale , consultando la scheda tecnica di alcuni condizionatori della Mitsubishi Electric e scorrendo fino in basso ci soffermiamo sul campo di funzionamento garantito.

In questo caso, possiamo constatare che nella sezione raffreddamento, pertanto impiego estivo, il un campo di efficienza che va da -10 °C a +46 °C. Per quanto riguarda il periodo invernale, quindi la fase di riscaldamento, questo dato è ancora più importante, quindi, sebbene durante quello estivo potremmo acquistare orientativamente qualsiasi condizionatore, sempre stante alla verifica degli altri tre punti fermi, che dopo vedremo, questo dato è essenziale, fondamentale.

Se abitiamo ad esempio in una zona particolarmente fredda, dobbiamo necessariamente verificare che il campo di funzionamento sia al di sotto della temperatura minima che è mediamente presente nella zona cui viviamo.

Su questa scheda tecnica, possiamo constatare un intervallo di funzionamento da - 10 °C a +24 °C, su altre macchine, al contrario potremmo constatare degli intervalli diversi, magari con dei limiti molto più alti.

Se, invece, abitassimo in delle zone ancora più fredde, potremmo eventualmente, identificare dei modelli che riescono a funzionare in presenza di temperature esterne ancora più rigide, come possiamo constatare in quest’altra scheda tecnica.

Se, invece, abitassimo in delle zone ancora più fredde, potremmo eventualmente, identificare dei modelli che riescono a funzionare in presenza di temperature esterne ancora più rigide, come possiamo constatare in quest’altra scheda tecnica. Da tutto questo possiamo capire il perché in fase di acquisto sia necessario stabilire se l'impianto dovrà funzionare solo in raffreddamento, nel caso potremmo orientarci su macchine con queste specifiche prestazioni inferiori, rimanendo sempre su prodotti affidabili.

Per quanto riguarda il fabbisogno termico, ci si riferisce alla determinazione dei BTU/h che sono necessari per raffreddare o riscaldare un ambiente. Qui vi è da fare una distinzione tra le due modalità di funzionamento.

Nel regime di raffreddamento sono necessari una quantità di BTU/h inferiore a quello di riscaldamento. Per stabilire la quantità di BTU/h che sono necessari potremmo moltiplicare per il coefficiente che è pari a 321 per quanto riguarda il raffreddamento ed a 367 per il riscaldamento. Questi coefficienti vengono considerati per un'altezza media dell'ambiente di 2,7 metri. Se hai necessità di un calcolo con un'altezza differente utilizza il calcolatore a questa pagina. Per convertire la potenza da BTU/h a Kw, utilizza il convertitore che trovi più in basso.

Calcolo fabbisogno termico BTU/h per stanza. Inserire la misura in metri lineari del primo lato, ad esempio 3.4 Inserire la misura in metri lineari del secondo lato, ad esempio 2.8

BTU/h per raffrescamento: BTU/h per riscaldamento:

Una volta che abbiamo determinato la potenza che è necessaria per climatizzare l’ambiente, dobbiamo verificare se sull'impianto tale potenza rientra in quella nominale. Per fare questo abbiamo bisogno di consultare o l'energy label del condizionatore oppure consultare come abbiamo fatto precedentemente, la scheda tecnica prodotto nel quale viene riportata la potenza nominale dell'impianto. In questo caso la potenza nominale dell'impianto deve essere pari o leggermente superiore alla necessità termica dell'ambiente che dobbiamo climatizzare.

Per quanto riguarda questo confronto è necessario fare una piccola precisazione, difatti il calcolo normalmente viene stabilito in BTU/h, unità di misura universalmente utilizzata, ma da un punto di vista tecnico l'unità di misura impiegata è il Kw, pertanto se abbiamo calcolato un certo numero di BTU/h, per verificarli sulla scheda tecnica avremo la necessità di convertirli in Kw, dividendoli per 3412.

Covertitore unità di misura condizionatore Inserisci Btu/h: Equivalenza Watt: Equivalenza Kw:

Per quanto riguarda l'affidabilità del marchio dobbiamo valutarla sotto due aspetti. Il primo è l'affidabilità in senso stretto, quindi la notorietà del marchio. Più un marchio ovviamente è noto più siamo sicuri dell'affidabilità del prodotto.

Un altro aspetto da valutare è quello relativo alla presenza di un centro assistenza tecnico sul territorio, quindi prima di acquistare valutiamo, se quel marchio ha una presenza capillare sul territorio, se dispone di un centro assistenza tecnico che nelle vicinanze.

La determinazione dell'affidabilità di un marchio passa quindi attraverso la notorietà di un marchio, ma allo stesso tempo anche se un marchio che non è particolarmente noto attraverso la diffusione e la presenza di informazioni tecniche sui prodotti.

Quindi se abbiamo intenzione di acquistare un marchio non particolarmente noto, ma vogliamo sincerarci dell'affidabilità, innanzitutto dobbiamo riuscire a reperire facilmente delle informazioni tecniche, ovvero le schede tecniche sulle quali vengono riportati i dati di funzionamento come abbiamo visto precedentemente.

Oltre a questo ci sono dei riconoscimenti, che qualificano il prodotto o qualificano l'azienda tipo: Iso 9001, Iso 14001 o dei marchi che riconoscono la qualità del prodotto tipo il marchio Eurovent

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